Teatro Verdi di Gorizia
110 minuti
testo Paolo Di Paolo
regia Giacomo Pedini
con (in o.a.)
Primož Ekart (Viktor)
Francesco Migliaccio (Emiliano)
Woody Neri (Franco)
Alberto Pirazzini (Tenente)
Camilla Semino Favro (Monika)
Matilde Vigna (Gloria, Fake Gorbacëv)
dramaturg Jacopo Giacomoni
musiche Cristian Carrara
eseguite in registrato da FVG Orchestra
direttore d’orchestra Paolo Paroni
scene Alice Vanini
costumi Gianluca Sbicca e Francesca Novati
live cinema e regia video Stefano Bergomas
luci Stefano Laudato
suono Corrado Cristina
assistente alla regia Diana Manea
coach linguistico Francesco Borchi
direttore di scena Alberto Antonel
macchinista e scenografa realizzatrice Elisabetta Ferrandino
capo elettricista Ivan Bortolus
elettricista Enrico Mansutti
attrezzista Gaia Agozzino
trucco e acconciature Nicole Tomaini
servizi video Entract Multimedia
sartoria e personale aggiunto Servizi Teatrali srl
scene realizzate presso il Laboratorio di Emilia Romagna Teatro Fondazione e Delta Studios
costumi realizzati da Bàste srls
maschera realizzata da VIVA FX
coordinamento e direzione d’allestimento Stefano Laudato
produzione Associazione Mittelfest
co-produzione SNG Nova Gorica
photo © Luca A. d’Agostino – Phocus Agency
Cosa fare quando la Storia non va come ci si aspetta? Che promesse erano quelle di pace, prosperità e libertà del 1989? La caduta del muro di Berlino e dell’Unione Sovietica non dovevano aprire un’epoca infinita di benessere e giustizia? E il collasso della Jugoslavia, con il suo turbine di violenza e follia, cos’era? Un “incidente di percorso”? Monika, l’autrice, Franco, il venditore-millantatore, Emiliano, l’attore, Tenente, il disertore, Gloria, la sopravvissuta, Viktor, un testimone, sono dei dispersi, che litigano, mentono, amano e vagano tra sogni e orrori degli anni ‘90, sempre alla ricerca del proprio posto e senso nel mondo. Ma il globo gira e confonde – e girerà sempre più veloce: come sapere dove si è, chi si è e cosa ci aspetta mentre sale questa livida alba dopo la fine della Storia? Le loro paure, i loro desideri, le loro menzogne e verità contano ancora qualcosa, o sono evanescenti come ci sembrano le nostre?
Terza e autonoma parte della trilogia Inabili alla morte/Nezmožni umreti, che attraversa la storia europea del Novecento dalla prospettiva del confine est-ovest, L’alba dopo la fine della Storia racconta, tra teatro e live cinema, tra verità palesi e clamorosi fake, l’entusiasmante e ambiguo salto nel vuoto degli anni ‘90.
Spettacolo in lingua italiana con sovratitoli in sloveno e inglese