La Cripta dei Cappuccini

Joseph Roth / Natalino Balasso
  • Martedì 16 Settembre 2025 - 19:00

Teatro Verdi di Gorizia

210 minuti e intervallo


La Cripta dei Cappuccini  

di Joseph Roth

 

traduzione Laura Terreni
adattamento Giacomo Pedini e Jacopo Giacomoni

 

regia Giacomo Pedini

dramaturg Jacopo Giacomoni
scene Alice Vanini
costumi Gianluca Sbicca e Francesca Novati
musiche Cristian Carrara
eseguite in registrato da FVG Orchestra
direzione d’orchestra Paolo Paroni
luci Stefano Laudato
suono e fonica Corrado Cristina
assistente alla regia Francesca Lombardi
coach linguistico Francesco Borchi

con Natalino Balasso (Francesco Ferdinando Trotta)

e con (in o.a.)
Nicola Bortolotti (Joseph Branco)
Primož Ekart (Conte Chojnicki)
Francesco Migliaccio (Manes Reisiger/Barone Kovacs)
Ivana Monti (Sig.ra Trotta)
Alberto Pirazzini (Bubi Kovacs/dott. Grünhut/Sentinella)
Camilla Semino Favro (Elisabeth Kovacs)
Giovanni Battista Storti (Jacques/Adolf Feldmann/Jadlowker)
Simone Tangolo (Kurt von Stettenheim/Jan Baranovitsch/Soldato/Frate)
Matilde Vigna (Jolanth Szatmary)

direttore di scena Alberto Antonel
macchinista Elisabetta Ferrandino
capo elettricista Ivan Bortolus
elettricista Enrico Mansutti
attrezzista Gaia Agozzino
trucco e acconciature Nicole Tomaini
servizi video Entract Multimedia
sartoria e personale aggiunto Servizi Teatrali srl
scene realizzate presso il Laboratorio di Emilia Romagna Teatro Fondazione
costumi realizzati da Bàste srls
coordinamento e direzione d’allestimento Stefano Laudato

produzione Associazione Mittelfest

photo © Luca A. d’Agostino – Phocus Agency

Natalino Balasso è Trotta, il protagonista de La Cripta dei Cappuccini, celebre romanzo di Joseph Roth. La parabola di un impacciato viveur, dall’adolescenza dissoluta nella Vienna di inizio Novecento fino all’annessione nazista dell’Austria nel 1938, che passa indenne e inconsapevole la Grande guerra, il crollo dell’Impero Austro-ungarico, il boom economico degli anni ’20, lo stravolgimento dei costumi e le pulsioni libertarie e liberticide. È un uomo sovrastato dagli eventi, incapace di abbracciare le mode del tempo, che brancola in un mondo mitteleuropeo sconquassato, fatto di amici dissoluti, cugini gonzi, madri tiranni, mogli e fidanzate ambigue, avventurieri, millantatrici, soldati e nobili falliti: un’epoca sterile e senza futuro, che nella sua varietà tanto ricorda l’Europa di cent’anni dopo. È una giostra, una babele, una satira di nobili nostalgici, rampanti approfittatori e progressisti da salotto che vortica attorno a un uomo solo, mentre tenta di comprendersi insieme agli spettatori.

Spettacolo in lingua italiana con sovratitoli in sloveno e inglese

Prima parte della trilogia Inabili alla morte/Nezmožni umreti