Visibili da oggi le nuove installazioni di Paola Villani: un’opera site-specific pensata per raccontare il festival come viaggio, accoglienza e memoria.
Da oggi, un nuovo segno attraversa Cividale: è Numenius, l’installazione artistica firmata da Paola Villani e visibile all’esterno degli uffici di Mittelfest, anche dal Ponte del Diavolo.
Come un’apparizione ciclica, effimera ma significativa, Numenius incarna lo spirito stesso di un festival: una migrazione collettiva e poetica, un movimento di arrivi e partenze che trasforma ogni incontro in eredità condivisa. L’opera prende il nome da un uccello migratore, forse un chiurlotello, forse già estinto, che si posa sulla città seguendo i venti della scoperta e dell’accoglienza. Un trampoliere fragile e determinato, la cui sopravvivenza è legata alla nostra capacità di riconoscerne il valore e la memoria.
Come scrive l’artista:
“Il festival, e questo più di ogni altro, nasce per essere un tempo e un luogo d’incontro, un ponte che fa della conoscenza reciproca l’origine di un legame.”
Attraverso queste nuove installazioni, Paola Villani restituisce visivamente la natura transitoria ma potente del festival: un’apparizione che attraversa i luoghi, lascia un segno, e ritorna.
Un invito a guardare in alto, verso un volo che è insieme simbolo di fragilità e resistenza.


