La doppia vita di Veronica

Spostata alla Chiesa di San Francesco

Ne La doppia vita di Veronica – film cult del regista polacco Krzysztof Kieslowski – due donne, dall’aspetto quasi identico, conducono vite separate seppure in parte collegate fra loro. Weronika e Véronique, una a Cracovia e l’altra a Parigi, sono entrambe cantanti liriche, eppure le attendono due destini differenti, costruiti attraverso piccole scelte quotidiane. La sorte di Weronika sarà opposta a quella della sua alter-ego Véronique. Cos’è mai l’identità? E quanto è inevitabile il destino? L’atmosfera sospesa e immaginifica, accentuata dalle musiche del compositore Zbigniew Preisner, accompagna lo spettatore, tra Cracovia e Parigi, attraverso epifanie, visioni fatte di sole emozioni, in cui perdersi nell’inesplicabilità degli eventi, per poi ritrovarsi nei silenzi e negli sguardi di chi resta. 

Biglietto unico 7 euro, senza prevendita 

Nel caso di avversità meteorologiche, la proiezione viene spostata nella Chiesa di San Francesco

Ulderica, fruta di mont/ Martinis – Ritratto d’un artista 

Due brevi film documentari di Stefano Giacomuzzi, dedicati a due artisti del Friuli, la fotografa Ulderica Da Pozzo e l’artista Luciano Martinis, accomunati dall’inesorabile sfida allo scorrere del tempo.  
L’infanzia di montagne che regalano felicità e timore, l’età adulta alla ricerca della scintilla infantile lontana, il logorante scorrere del tempo e la morte sono i momenti del film, che attraversa la biografia artistica della fotografa Ulderica Da Pozzo. Dietro al turbinio degli eventi, le montagne del Friuli, con i suoi piccoli universi in cui si rispecchia il mondo intero. 
Luciano Martinis è un artista eclettico che elude qualsiasi classificazione. È uno scultore, un editore, un collezionista di arte africana, un musicologo e un artigiano. Come scultore predilige l’uso di materiali di scarto: vecchi pezzi di ferro arrugginiti e corrosi dal tempo. Luciano vede nel tempo un alleato prezioso con cui collaborare alle sue creazioni. Come l’archeologo che trova un antico reperto e ne ricostruisce la storia, Luciano con la sua arte vuole raccontare la vita degli elementi che la compongono. Elementi che restano anche dopo di noi, simboli e testimonianza del nostro fugace passaggio.

Ingresso libero fino a esaurimento posti 

Nel caso di difficoltà meteorologiche, la proiezione viene spostata presso la Sala Sociale della SOMSI di Cividale del Friuli 

Ciò che rimane 

Spostata presso la Sala Sociale della SOMSI di Cividale del Friuli 

Ottobre 1991: pochi mesi dopo lo scoppio del conflitto nei Balcani, a Cervignano del Friuli, a pochi chilometri dal confine sloveno, viene aperto un centro di accoglienza per i profughi della ex-Jugoslavia. Tra il 1991 e il 1997 la ex-Caserma Monte Pasubio ospita più di 1500 persone. Le più fortunate vi sostano solo qualche giorno, altre per settimane, mesi, se non interi anni. Vi è infine chi dal Friuli non è mai ripartito. Di quel passaggio, la città sembra oggi non aver serbato alcuna traccia, come se la comunità avesse voluto cancellare in fretta un capitolo difficile e complesso della propria storia. Ma la coltre della rimozione collettiva cela storie e ricordi personali che hanno resistito al tempo e all’oblio. Dal loro ordito riaffiora “la storia mancante” di una vicenda straordinaria sull’utopia dell’incontro, in un tempo in cui l’Italia iniziava a confrontarsi con la sfida di un nuovo fenomeno di massa: l’immigrazione. 

Ingresso libero fino a esaurimento posti 

Nel caso di difficoltà meteorologiche, la proiezione viene spostata presso la Sala Sociale della SOMSI di Cividale del Friuli