
Ciò che rimane
Maria Silvia Bazzoli

Spostata presso la Sala Sociale della SOMSI di Cividale del Friuli
Ottobre 1991: pochi mesi dopo lo scoppio del conflitto nei Balcani, a Cervignano del Friuli, a pochi chilometri dal confine sloveno, viene aperto un centro di accoglienza per i profughi della ex-Jugoslavia. Tra il 1991 e il 1997 la ex-Caserma Monte Pasubio ospita più di 1500 persone. Le più fortunate vi sostano solo qualche giorno, altre per settimane, mesi, se non interi anni. Vi è infine chi dal Friuli non è mai ripartito. Di quel passaggio, la città sembra oggi non aver serbato alcuna traccia, come se la comunità avesse voluto cancellare in fretta un capitolo difficile e complesso della propria storia. Ma la coltre della rimozione collettiva cela storie e ricordi personali che hanno resistito al tempo e all’oblio. Dal loro ordito riaffiora “la storia mancante” di una vicenda straordinaria sull’utopia dell’incontro, in un tempo in cui l’Italia iniziava a confrontarsi con la sfida di un nuovo fenomeno di massa: l’immigrazione.
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Nel caso di difficoltà meteorologiche, la proiezione viene spostata presso la Sala Sociale della SOMSI di Cividale del Friuli
regia e sceneggiatura Maria Silvia Bazzoli
fotografia Debora Vrizzi
suono in presa diretta Francesco Morosini
montaggio Aurélie Ricard
produttori Dorino Minigutti e Christian Lelong
produzione Agherose – Cinédoc
in collaborazione con Associazione RAM e RAI – Sede Regionale per il Friuli Venezia Giulia
con il sostegno di Fondo per l’Audiovisivo del FVG, CNC – Centre National du Cinéma et de l’Image Animée, Région Auvergne-Rhône-Alpes, PROCIREP et ANGOA, Comune di Cervignano del Friuli
evento in collaborazione con Il Curtîl di Firmine, Storica Società Operaia di Mutuo Soccorso ed Istruzione di Cividale del Friuli e Fondo Audiovisivi FVG